Data : 11/02/2015

Questa mattina si è tenuta presso la sala della Presidenza della Regione, un’assemblea per discutere del piano di ristrutturazione di Poste Italiane che prevede la chiusura di 63 uffici e la riduzione di orario di altre 37 sportelli in Toscana, tra cui quello di Valpromaro, sito nelle Seimiglia.

“Siamo al fianco dei cittadini in questa battaglia che porteremo avanti nelle sedi competenti. I servizi pubblici come le poste sono fondamentali nella rete sociale e delle attività per l’insediamento di nuovi residenti. La chiusura di un Ufficio Postale rischia di menomare la comunità, togliendole la possibilità di crescere o peggio creando i presupposti perché i residenti abbandonino le Seimiglia. Ogni residente perso ha un costo per la comunità perché significa minor risorse che il Comune destina a servizi e solidarietà. Noi crediamo nel ripopolamento delle Seimiglia: è una spinta fondamentale nella nostra azione amministrativa”, il commento del Sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto.

All’assemblea hanno partecipato Simone Leo, Assessore alla Tutela dei Consumatori del Comune di Camaiore e Damasco Rosi, vicesindaco del Comune di Massarosa:

“Abbiamo partecipato in rappresentanza dei comuni di Camaiore e Massarosa all’assemblea di tutti i sindaci della regione indetta dal presidente Enrico Rossi, dall’Anci e dall’Uncem. La conclusione raggiunta dall’assemblea è stata unanime: è inaccettabile che Poste Italiane, che nell’ultimo bilancio consuntivo disponibile ha conseguito un utile di 1 miliardo di euro e un fatturato di 26 miliardi, tagli un servizio che deve essere universale e cioè usufruibile da tutti i cittadini anche coloro che - ad esempio anziani e diversamente abili - non sono autonomi negli spostamenti. Pertanto la Regione Toscana e tutti i comuni daranno battaglia e chiedono a Poste Italiane il ritiro del provvedimento. Il presidente Rossi si è preso anche l’impegno di coinvolgere i parlamentari toscani e il Governo. I comuni di Camaiore e Massarosa considerano inaccettabile la chiusura dell’ufficio di Valpromaro. La struttura serve ben 11 frazioni per un numero di abitanti superiore a 2000 e si trova su un asse viario di grandissima importanza perché collega i nostri comuni con il capoluogo. Infine vogliamo ricordare che già due anni fa i nostri territori hanno subito il taglio di due uffici postali e pertanto le comunità che rappresentiamo non sono disponibili ad accettare ulteriori chiusure”, la loro dichiarazione congiunta al termine della riunione.

Il Comunicato stampa della Regione Toscana

Mercoledì 11 febbraio 2015

Rossi davanti a cento sindaci: "I tagli agli uffici postali
non passeranno"

FIRENZE - "Non passeranno i tagli agli uffici postali della Toscana". Con questa frase, sottolineata
dall'applauso convinto di oltre cento sindaci, il presidente della Toscana Enrico Rossi ha
sintetizzato la linea della Regione di fronte al piano di ristrutturazione di Poste che prevede la
chiusura di 63 uffici e la riduzione di orario di altre 37 sportelli in Toscana. Nella sala della
Presidenza della Regione, dove Regione, Anci (Associazione dei Comuni) e Uncem (Unione di
comuni e enti montani) avevano convocato la riunione, Rossi ha prima ascoltato gli interventi di
decine di sindaci dei comuni interessati dai tagli, poi ha concluso: "Tagliare 63 uffici postali che
costano pochi milioni è un atto che suona come insulto ai pensionati, agli anziani, a chi sta in
montagna, a chi vive nelle parti meno accessibili ai flussi urbani. Ci batteremo insieme ai Comuni
perché questo piano scellerato non passi e perché questa presenza dello Stato a garanzia di un
servizio universale si mantenga. Per questo chiederemo a Poste il ritiro del Piano". La riunione
odierna è servita anche a definire un piano d'azione: sin da domani, nell'ambito della Conferenza
Stato-Regioni, Rossi coinvolgerà nella questione gli altri presidenti di Regione (in Toscana il
consiglio regionale ha già approvato una mozione sulla questione). Inoltre solleciterà un incontro al
Governo (Il Ministero dell'economia detiene il 65% di Poste s.p.a.) e all'amministratore di Poste
S.p.a. Caio. A questi destinatari e ai parlamentari italiani sarà inviata una lettera sottoscritta,
oltreché da Rossi, dai sindaci presenti alla riunione di oggi per richiedere lo stop al Piano. Infine si
costituirà un esecutivo di questo movimento contro il taglio alle poste per un aggiornamento
costante sulla situazione e la definizione di altre iniziative. "La nostra – ha chiarito Rossi – non è
una posizione irragionevole. In fatto di tagli la Toscana ha già dato, laddove è stato possibile
tagliare lo si è già fatto nel 2012. Allora siamo anche intervenuti in via sostitutiva con i punti "Ecco
fatto". Ma questa volta no: non siamo in presenza di un'azienda che ha buchi di bilancio, bensì di
un'azienda che nel 2013 ha avuto oltre un miliardo di utili netto. Credo che si debba ragionare in
termini di solidarietà come prevede la Costituzione per mantenere presenze fondamentali sul
territorio". La riunione era stata aperta dall'intervento dei rappresentanti di Uncem e Anci che,
insieme alla Regione, hanno organizzato l'incontro odierno. "Le nostre comunità non possono
essere lasciate sole, senza presidi sul territorio – ha detto Sara Biagiotti, presidente dell'Anci
regionale- E' una scelta sbagliata davanti alla quale occorrono azioni incisive ". "'E' un piano
inaccettabile - ha ribadito Oreste Giurlani, presidente Uncem regionale - che colpisce tante aree
montane, rurali, periferiche della Toscana interessando anche uffici che servono frazioni di 1.500,
2.000 abitanti". Numerosissimi gli interventi dei sindaci che hanno fatto presenti a Rossi i disagi del
territorio. "Ci sono cittadini del mio comune, che è molto esteso, che per una raccomandata
dovranno fare 40 km a andare e altrettanti a tornare" ha chiosato il sindaco di Zeri (Massa - Carrara)
Enrico Pedrini. "Nel mio comune – ha sottolineato il sindaco di Barga (Lucca) Marco Bonini - si
propone di chiudere due uffici postali a Castelvecchio Pascoli e Mologno in un'area dove si registra
un aumento demografico e un aumento delle attività produttive". "Abbiamo già avuto una riduzione
di orario nel 2012; ora per il nostro comune, 600 abitanti, 65% oltre i sessant'anni si chiede
un'ulteriore riduzione: sono decisioni che allontanano i cittadini dal territorio" ha affermato il
sindaco di Montemignaio Massimiliano Mugnaini. "L'ufficio che verrebbe chiuso è in una frazione
che ne serviva altre quattro – ha evidenziato il sindaco di Piteglio (Pistoia) Luca Marmo. "Da noi
nell'area Tavernelle, Barberino, San Casciano si chiuderebbero uffici che servono frazioni da 800 a
1.500 abitanti" ha ricordato il sindaco di Tavarnelle Val di Pesa (Firenze) David Baroncelli. "I
nostri abitanti si ritroveranno l'ufficio postale a 25 km - ha detto il sindaco di Monteverdi Marittimo
(Pisa) Carlo Giannoni che poi si chiede: "Se si allontanano questi servizi come fa a continuare a
credere che queste realtà possano andare avanti?". Un lungo elenco di interventi come questi ha
caratterizzato la riunione, prima delle conclusioni decise di Rossi: "Il taglio non passerà". E' l'avvio
di una mobilitazione che partirà subito. Il tempo stringe: il piano di Poste diverrà operativo in poco
più di un mese.
Massimo Orlandi

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