LA CHIESA DI S. MICHELE ARCANGELO E IL SUO OSPEDALE

 

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La chiesa di San Michele (e l’Ospedale ad essa collegato) si trova in quello che fu il centro primitivo del villaggio di Campus Maior, che già nel X secolo costituiva un’importante tappa lungo la via Francigena fra le antiche colonie romane di Lucca e Luni. 

La struttura di San Michele corrisponde a quella delle semplici pievi toscane: presenta un’aula unica con copertura a spioventi e un’abside che sottolinea l’altare maggiore. Il paramento, in bozze di pietra, è a vista sia all’esterno che all’interno. Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1944, la chiesa di San Michele Arcangelo purtroppo subì un bombardamento che ne causò la distruzione. L’edificio è ad oggi esistente nella fedele ricostruzione fatta immediatamente dopo al terribile incidente. 

L’Ospedale associato alla chiesa presenta, invece, un doppio ordine di quattro arcate del XVII secolo e oggi ospita il Museo di Arte Sacra di Camaiore. Di particolare interesse è la porta di destra dell’edificio, perché al di sopra di essa si trova uno dei quattro Nomi di Gesù con il taumaturgico monogramma che riporta la data del 1631, anno in cui la peste arrivò a Lucca. Camaiore fu l’unica città a rimanerne immune e tale prodigio fu motivato dalla promessa fatta da San Bernardino due secoli prima (1424-1428). Il Nome di Gesù, oggi ubicato all’entrata del Museo di Arte Sacra, si trovava un tempo in via Cafaggio al n° 24. Gli altri tre monogrammi rimanenti si trovano in via Verdina al n° 25, in via IV Novembre al n° 128 (davanti alla chiesa di Santa Croce) e in via XX Settembre al n° 124. Tutti riportano la stessa scritta: “LIBERA NOS PROPTER NOMEN TUUM DOMINE   MDCXXXI”   (Liberaci per il tuo nome, o Signore 1631).

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Uno scavo stratigrafico portato avanti dal Museo Civico Archeologico tra il 2008 e il 2009 ha rivelato la presenza, nella piazza Francigena, di un edificio religioso databile alla fine del IX secolo d.C., ma non attestato dai documenti. L’ubicazione della chiesa era leggermente differente rispetto a quella della successiva, dedicata a San Michele, essendo maggiormente spostata verso il lato della piazza che ospita Palazzo Tori-Massoni. L’area esterna della chiesa lungo la parete muraria e vicino all’abside era adibita a cimitero: le sepolture erano scavate in fosse strette e poco profonde in un ridotto arco di tempo, parallele e sovrapposte le une alle altre. Agli inizi dell’XI secolo l’edificio venne abbandonato e intorno alla metà del XII secolo le poche murature ancora in piedi furono smontate per riutilizzare le pietre nell’opera di fondazione, nello spazio immediatamente adiacente, della nuova chiesa dedicata a San Michele Arcangelo. L’area cimiteriale, d’altro canto, venne ampliata occupando anche lo spazio della chiesa precedente e rimase in uso fino alla seconda metà del XV secolo. Mentre prima vi trovavano sepoltura principalmente neonati, bambini e adolescenti, successivamente la prevalenza dei defunti era di età adulta. Inoltre, vi sono state rinvenute anche tombe di viandanti e pellegrini che erano stati ricoverati presso l’Ospedale.

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Per quanto riguarda la chiesa di San Michele Arcangelo, la prima attestazione scritta dell’edificio risale al 1180, anno in cui si testimonia, senza alcun dubbio, la presenza di una cappella dedicata al santo, già presente e molto attiva sul territorio. Nel documento, databile precisamente al 28 aprile 1180, papa Alessandro III accoglieva il monastero di San Pietro (Badia) sotto la protezione apostolica e confermava le sue proprietà:  «in Campo Maiore capellam Sancti Michaellis et capellam Sancti Bartholomei, ecclesiam Sancti Vin[cen]tii cum hospitali et omnibus pertinentiis suis…». Un altro passo del documento ci suggerisce che San Michele fosse alle dipendenze del monastero di San Pietro già da molto tempo. Per quanto riguarda l’Ospedale di San Michele di Camaiore, esso viene citato in un documento del 27 settembre 1262, più precisamente l’atto di fondazione dell’Ospedale di San Luca della Misericordia di Lucca, a cui viene associato. Per il XIV secolo le testimonianze si limitano ad una sola notizia datata al 1382. L’evento registrato è una visita pastorale compiuta dal vescovo Antonio nelle chiese di Santo Stefano, Santa Maria e San Michele. In merito a quest’ultima si accenna anche alla presenza di un ospedale annesso, che sarebbe stato in parte davanti alla chiesa e in parte “ad essa coniunctus”. Alcuni documenti di poco successivi testimoniano la fioritura dell’Ospedale di San Michele a Camaiore e il suo legame con quello di San Luca della Misericordia di Lucca. Nel 1467 è registrata una nuova visita del vescovo che rimase particolarmente colpito dall’organizzazione dell’ospedale e lodò la cura che veniva riservata anche agli sconosciuti, i quali venivano “trattati come gente del luogo”. L’importanza dell’ospedale non accennava a declinare nemmeno al sorgere del XVI secolo e, anzi, andava rafforzandosi come ricordano le testimonianze all’interno dei fondi delle “Corporazioni religiose soppresse”. L’ospedale non era più solo una struttura di riferimento per il territorio di Camaiore, ma per l’intera Lucchesia. Un terrilogio (termine utilizzato in area toscana-lucchese per “catasto”) del 1525, inoltre, fornisce informazioni dettagliate sui consistenti possedimenti della struttura. Una nuova visita da parte del vescovo è registrata nel 1559 e afferma che nell’ospedale si trovavano “poveri e pellegrinie in merito a questo recita: “Hanno sei cubicula con materassi e sacconi e la responsabile è Magdalena di Blasi, fornaio di Camaiore, donna di buona condizione e buonavita. Il priore è Gerino di Camaiore, il camerario Lucenzio di Francesco di Florentino di Camaiore. La decadenza dell’ospedale cominciò a manifestarsi negli anni successivi. 

Passando al XIX secolo, nel 1807 Felice I, Principe di Lucca, approvò “lo stato attivo e passivo della Compagnia di San Michele Arcangelo di Camaiore, entrata nel piviere di San Pietro alla Badia nel 1300, ignorando la data precisa di fondazione , di certo antichissima, ribadendo i compiti della compagnia: fare opere di bene e di pietà, soccorrere i poveri e ricevere i viandanti e gli ammalati nel piccolo ospedale vicino alla chiesa. 

Come possiamo discernere da quanto detto finora, il complesso della chiesa di San Michele Arcangelo e dell’Ospedale ad essa annesso ha svolto un ruolo fondamentale all’interno del territorio camaiorese, in particolar modo per il suo legame con il flusso di pellegrini che attraversava la città passando dalla via Francigena. A lei, cuore pulsante del Medioevo, si legano a doppio filo la vita, lo splendore e la decadenza della chiesa e dell’ospedale che per secoli hanno soccorso e curato i viandanti e custodito i loro corpi nello sfortunato caso in cui sopraggiungesse la morte.

 

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BIBLIOGRAFIA

Francesca Anichini, Stefano Giannotti, “L’indagine archeologica della chiesa di San Michele a Camaiore”, Archeologia medievale, XXXVIII, 2011, pp. 223-254

Pier Paolo Dinelli, Luca Santini, SS. Nome di Gesù tradizione del culto a Camaiore, Lupi, Camaiore, 1991

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