COLLEGIATA DI SANTA MARIA ASSUNTA

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La Chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta è la Chiesa Parrocchiale del territorio camaiorese, situata in pieno centro storico. Fu fondata nel 1278, ma viene già citata all’interno di un estimo risalente al 1260 dove è ricordata sotto il nome di Ecclesia Sanctae Mariae de Burgo Campi Majoris. La Chiesa Collegiata si distingue anche per la particolare devozione al Nome di Gesù, culto avviato da San Bernardino nel 1424 e ufficializzato dalla Santa Sede nel 1683 (anche se già dal 1528 veniva festeggiato ogni 1 giugno). Circa trent’anni dopo la costruzione del Campanile, terminato nel 1356,  il Pontefice Urbano VI Prignano con la bolla del 4 gennaio 1387, concesse alla Chiesa di Santa Maria il privilegio del fonte battesimale, togliendo alla giurisdizione della Pieve tutto il territorio della parrocchia. In seguito la Chiesa di Santa Maria Assunta fu anche insignita del titolo di Collegiata nel 1515 e di Insigne nel 1796.

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L’identità dell’artista che edificò la prima chiesa è sconosciuta, probabilmente si trattava di maestri comacini o campionesi, molto attivi nel territorio di Lucca e della Versilia fra il 1000 e il 1300 d.C. Per l’edificazione della chiesa fu certamente presa in considerazione l’Abbazia di San Pietro (Badia), anche se la chiesa di Santa Maria Assunta doveva essere più corta di almeno tre braccia. La facciata è scandita da due porte: una centrale e una minore a destra con architrave su capitelli scannellati, lunetta ed archivolto. Sopra la porta mediana si apre un rosone a sua volta sormontato da una croce greca a traforo. Oltre alle due porte in facciata, esistono altri due ingressi: la cosiddetta porta “dei Catacumeni” (oggi chiusa e che dà su via Vittorio Emanuele) e la porta “dei Fondesi”, ancora in uso. All’esterno della chiesa sono presenti tre epigrafi. La prima riporta la data di fondazione e recita: “L’anno del Signore 1278 al tempo del primo Priore di nome Giovanni fu allora aperta la Chiesa di Santa Maria”. Un’epigrafe identica si trova esposta al Civico Museo Archeologico, dopo essere stata staccata in anni recenti dalla parete di una casa situata in viale Oberdan. Sull’arco di volta della lunetta è presente una seconda epigrafe recante la scritta: “L’anno (12)85. Questi sono i Massai della Santa Maria, Bianco Mezzanotte, Sarzano Bronico e Bonaiuto”. La terza e ultima epigrafe costituiva la ghiera d’arco e nel 1916 fu murata sull’angolo della facciata che dà su via Vittorio Emanuele; le parole riportate sono le seguenti: “Prete Ubaldo, Piero di Ugerio, Massai della Confraternita di vigilanza dell’opera”. La chiesa di Santa Maria Assunta ha subito nel corso del tempo molti restauri e rifacimenti. Nel 1448 si decise di ampliare l’edificio, che raggiunse i 36 metri, mentre nel 1458 venne completato il rivestimento della facciata romanica. Oltre ad altri interventi  la Collegiata negli ultimi anni del XVIII secolo fu adattata allo stile rococò sotto la guida dell’architetto Tommaso Pezzini: in particolare la facciata fu sopraelevata di due metri. In seguito a questi lavori la chiesa fu riconsacrata dall’Arcivescovo di Lucca Mons. Filippo Sardi il 23 ottobre 1799. Nei secoli successivi l’edificio fu colpito da terremoti: l’uno nel 1846, l’altro nel 1914. Nel 1915 la chiesa fu sottoposta ad un importante opera di restauro in stile romanico, che eliminò gli elementi barocchi dalla facciata e dal lato prospiciente via Vittorio Emanuele. Una volta portati a termine i lavori, questi furono celebrati con la collocazione di un’altra epigrafe che recita: “La cura dei cittadini restaurò l’antica facciata della chiesa guastata dal tempo e rovinata dal terremoto. Nell’anno del Signore 1915”.

L’interno è stato sottoposto a molte modifiche fra il XV e il XIX secolo e oggi si costituisce di tre navate divise da archi sorretti da pilastri romanici. La navata centrale è ricoperta da una volta a botte, mentre quelle laterali da volte a crociera. Gli altari risalgono al Sei e al Settecento, tranne l’Altare maggiore realizzato da Vincenzo Santini di Pietrasanta nel XIX secolo. Al periodo del Concilio Vaticano II risale la collocazione all’ingresso della chiesa delle due vasche battesimali del 1387, inserite in un vano alla base della Torre Campanaria. Esse furono commissionate dal priore Bono e furono benedette con una bolla dal Vescovo di Lucca Giovanni III Saluzzi il 2 aprile 1387. Una delle due vasche è ottagonale, mentre l’altra ha la tipica forma di un sarcofago. La prima vasca presenta una serie di rilievi su sei delle sue otto facce: il Buon Pastore, Adamo ed Eva, il drago che presenta il pomo, l’angelo che tiene un candeliere e, per concludere, un mascherone. L’altra vasca battesimale riporta sul lato frontale la scena di un battesimo e in alto la scritta in latino: “Venite filii audite me timore Domini docebo vos” (Venite figli ascoltatemi, vi insegnerò il timor di Dio). A completamento della scena frontale, ai lati si trovano gli stemmi del Comune di Camaiore e di Casa Guinigi. Sull’orlo è inserita un’altra iscrizione: “ L’anno 1387 , decimo del pontificato del Santissimo in Cristo Padre e Signore Nostro, Signore Urbano Papa VI, il Signor Priore della Chiesa di Santa Maria, Bono, della Prioria di Camaiore, fece costruire questo fonte”. Sopra la porta centrale sono collocati l’Orchestra e l’Organo, strumento risalente al XV secolo e ristrutturato dai Tronci di Pistoia nel Settecento e nuovamente ristrutturato nell’Ottocento. Per quanto riguarda il lato di sinistra della chiesa, nella cappella dedicata al Santissimo Sacramento in fondo alla navata, si trova la Comunione degli Apostoli, tela di Pier Dandini, pittore fiorentino vissuto a cavallo fra il XVII e il XVIII secolo. Sul primo altare di sinistra spicca un Crocifisso ligneo del Trecento di particolare bellezza. Nella cappella della navata opposta, dedicata alla Vergine, si trova la tela con l’Annunciazione di Stefano Tofanelli, risalente al 1805. Sempre nella navata destra è bene ricordare la statua della Madonna di Vincenzo Santini, collocata all’interno dell’urna in sostituzione della meravigliosa Vergine Annunciata della Scuola del Civitali (XV secolo), oggi conservata al Museo d’Arte Sacra di Camaiore insieme a molte altre opere che un tempo furono di proprietà della Collegiata. Nell’abside, infine, si possono ammirare le quattro tele di Benedetto Brandimarte, pittore lucchese del XVI secolo: l’Assunzione della Vergine, i Santi Pietro e Paolo e l’Incoronazione della Vergine.

 

BIBLIOGRAFIA

Bellato, Franco, La Chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta. Guida alla visita, Edizione Chiesa Collegiata, Viareggio, 1999

 

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