Con “Sacro Minore”, Franco Arminio vince la XXXV edizione del Premio Letterario Camaiore. La Giuria Popolare ha infatti premiato l’opera in versi del poeta campano, edita da Einaudi, e che quindi succede a “La Distruzione dell’Amore” di Anna Segre, vincitrice assoluta dello scorso anno. È stata una grande serata di poesia, così come il PLC ci ha abituato, quella di sabato 16 settembre, nella magnifica cornice della ‘Duse’ dell’Hotel Villa Ariston a Lido di Camaiore: dopo la consegna del voto, secretato in busta chiusa, dei membri della Giuria Popolare, la cerimonia ha preso il via con la presentazione dei finalisti e la premiazione dei vincitori dei tanti premi collaterali già precedentemente annunciati.

La lettura degli estratti delle opere finaliste ha visto protagonista l’attore Iacopo Vettori, mentre a presentare la serata è stato Luca Nannipieri, uno dei più noti critici d’arte italiani, i cui volumi sono tradotti e pubblicati all’estero, nonché curatore di rubriche televisive di settore, da Rai a Mediaset.

Il PLC, promosso dall’Amministrazione Comunale e seguito in prima linea dal’ Vicesindaco e Assessore alle Tradizioni Andrea Favilla, ha riscosso un grandissimo successo anche per questa edizione 2023. Sono stati ben 163 i libri partecipanti: tutti titoli, ovviamente, di poesia, visto che il Camaiore - Belluomini è uno dei pochi Premi italiani e nel mondo che tratta soltanto le opere in versi. Un numero eccezionale, che sottolinea, ancora una volta, come il Premio sia una delle competizioni letterarie più prestigiose, apprezzate e ambite d’Italia e non solo, capace di generare ammirazione e interesse nei poeti contemporanei di tutto il Paese e anche all’estero.

Tutti i titoli pervenuti sono stati passati al vaglio dalla Giuria Tecnica, composta da Michele Brancale, Cinzia Demi, Simone Gambacorta, Federico Migliorati, Renato Minore, Ottavio Rossani e Rosanna Lupi, Presidente del Premio e vedova del compianto Fondatore Francesco Belluomini. Dopo un lungo e attento lavoro, la Giuria ha individuato la Cinquina finalista, che si contenderà la vittoria finale, che si è contesa la vittoria a colpi di voti. A spuntarla, appunto, è stato Franco Arminio con 17 voti, a cui è seguito Gabriela Fantato con Terra magra” (Il Convivio; 10 voti), Gian Mario Villalta con Dove sono gli anni” (Garzanti; 8 voti), Giovanni Ibello con Dialoghi con Amin” (Crocetti; 7 voti) e Duccio Trombadori con Frottole” (Maretti; 6 voti). 48, quindi, i voti validi dei 50 membri della Giuria Popolare (due Giurati non hanno esercitato il loro diritto di voto in quanto assenti).

Arminio non ha potuto presenziare e quindi ritirare il Premio finale, per cui ha delegato Giovanni Panconi, che ha comunque portato i saluti del poeta, oltre che esprimendone, a sue vece, l’assoluta felicità per la vittoria, con un messaggio di ringraziamento e di saluti che è un assoluto inno alla poesia. Durante la serata, è stata letta anche la motivazione, scritta dal Giurato Tecnico Renato Minore, con la quale Arminio è stato inserito nella Cinquina finalista. “Piccoli scatti dell'occhio o della memoria, illuminazioni folgoranti del tipo usa e getta, pillole di saggezza estratte da un battito di ciglio, la rapidità quasi ungarettiana nel fermare un'emozione, circoscrivere una immagine, definire un timore-tremore. Perché «sacro non è raccontare / ciò che sai / ma quello che ti commuove / e non sai perché». Il sacro su cui si interroga Franco Arminio, ha rinunziato ai grandi sistemi di interpretazione, alla complessità che inganna e comunque disorienta. E rasoterra nella osservazione partecipata di ciò che vede, sente, colpisce, d incanta, atterrisce. II "minore" è una sorta di garanzia che si può ripartire, grado zero della conoscenza che si sbriciola sapendo che si può curare "qualcuno con uno sguardo, trovarsi nel " punto in cui non ci siamo fatti trovare da nessuno", "voler conquistare il mondo con la propria resa". Con i paesi, i contadini, le donne, i pascoli, le case, Arminio è a suo modo un poeta glocal, legge lo smarrimento del mondo contemporaneo dentro la geografia, la storia dei luoghi che gli appartengono. Onnipresente e bulimico, girovago tra raduni, incontri, recital, feste di nozze, carismatica e discussa figura che va incontro a un bisogno di ascolto e condivisione, in un cocktail poco decifrabile di quanto di spontaneo e profondo e quanto di calcolato e strategico riesce a confezionare e contenere. Quasi che sia Arminio davvero il poeta che scrive con il corpo continuamente sciolto nel reale/virtuale, l'immagine del poeta al tempo di Instagram”.

Tra i premiati per i Premi Collaterali, conferiti all’unanimità dalla Giuri Tecnica, il Premio Internazionale è andato alla statunitense Diane Seuss (già vincitrice del Premio Pulitzer 2022) per “La ragazza dalle quattro gambe” (Ensemble). La Seuss, impossibilitata a presenziare alla cerimonia per un problema familiare, ha incaricato le sue traduttrici italiane, Alessandra Bava e Maria Adelaide Basile, di leggere un graditissimo messaggio indirizzato a tutti i presenti: “sarei tanto voluta essere presente, ma son costretta a chiedere Alle mie traduttrici di tradurmi ancora una volta”. Il Premio Camaiore Proposta “Vittorio Grotti” a Diletta D’Angelo per “Defrost” (Interno Poesia). Alla D’Angelo, è stato conferito anche il Premio SIAE Under 35, conferito dalla Presidente del PLC Rosanna Lupi e dal Presidente onorario della SIAE Giulio Rapetti Mogol per incentivare alla scrittura i nostri giovani talenti italiani. A consegnare il Premio, per SIAE era presente il dirigente nazionale Lorenzo Argentieri.

Per il Premio Speciale è stato premiato Eugenio De Signoribus con “Nel villaggio oscuro” (Manni); Menzione alla Memoria, invece, per Alberto Toni e il suo “Tempo d’opera” (Il ramo e la foglia) e Riconoscimento alla Carriera a Luigi Fontanella con “Dell’ultimo orizzonte. Poesie scelte (1970 – 2021)” (Interlinea) e Dante Marianacci con “Bagliori planetari” (Aragno).

Menzioni Speciali, poi, a Cristiano Bartelloni (“Non confidare nella conservazione”, Giovane Holden), Luca Bertoletti (“Boufeés”, Campanotto), Francesca Farina (“La scuola degli asini selvaggi”, Bertoni), Eugenia Serafini (“Canto dell’effimero”, Artecom-Onlus) e Maria Antonietta Viero (“La padrona delle oche”, Arsenio).

Infine, le Menzioni ai Traduttori sono state conferite a Chiara De Luca per la traduzione di "Ansiosa di vivere" di Anise Koltz (Kolibris - Lussemburgo) e a Giorgia Sensi per la traduzione di "Danzare a Odessa" di Ilya Kaminsky (La Nave di Teseo - Ucraina).

Ogni anno il Premio Camaiore, uno dei pochi in Italia che tratta solo opere di poesia, diventa sempre più importante – commenta il ViceSindaco e Assessore alle Tradizioni Andrea Favilla -. Anche quest’anno tanti nomi di prim’ordine nel panorama letterario italiano, che danno lustro e vanto a tutto il territorio e al suo tessuto culturale”.

 

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